La continua attenzione all’aspetto fisico e alla linea, esaltata dalla pubblicità e dalle mode del momento, ha messo in discussione la veridicità delle di alcune diete, con risvolti esclusivamente commerciali e con poco interesse alla reale salute dei pazienti (3).
Alcune tipologie di diete con approcci potenzialmente interessanti, sono stati gestiti da persone senza competenza della professionalità e delle competenze necessarie di un professionista della nutrizione, facendo emergere dubbi e perplessità a chi le utilizzava (4).
La dieta chetogenica ne è un esempio: errori prescrittivi, gestionali e carenze di followup dei pazienti.
La dieta chetogenica, è una tipologia di dieta che può essere sfruttata in diversi condizioni fisiopatologiche accertate da uno specialista: l’obesità grave, la chirurgia bariatrica, le patologie neurologiche, l’epilessia, la sindrome metabolica e il diabete.
Il piano alimentare deve essere preparato dopo un’attenta anamnesi del paziente e deve essere personalizzato per ciascuna persona. Bisogna definire gli obiettivi e i tempi previsti di trattamento, seguita da una fase di programmazione del protocollo dietetico, con successiva graduale uscita dalla fase di chetosi (5).
Tra i vantaggi di un approccio chetogenico sono stati descritti:
-il fattore motivazionale legato alla rapida perdita di peso;
-la riduzione della fame legata alla moderata chetosi;
-un miglior mantenimento del trofismo e della massa muscolare,
-una migliore aderenza della dieta vissuta dal paziente come piano personalizzato.
Tra gli altri vantaggi descritti in letteratura si ricordano anche possibile applicazioni di tipo preventivo in gruppi a rischio e miglioramento di marker metabolici e infiammatori con riduzione del rischio cardiovascolare (6).